Siamo arrivati a luglio ma, a quanto pare, questo non è ancora sufficiente a far decollare una stagione che pare ormai definitivamente compromessa: i tour operator sfornano quotidianamente offerte al ribasso che pochi acquistano e le agenzie di viaggio soffrono una penuria di clientela che, mai come oggi, si era fatta sentire. Colpa della crisi economica, certo, e di un Governo che non aiuta, giusto anche questo, ma non auto-assolviamoci, perché la colpa più grande è nostra…
Inutile guardare da altre parti quando se ne parla: il nostro tessuto imprenditorial-turistico è povero. Economicamente. Intellettualmente. Eticamente. Moralmente. Possiamo partire dai vettori e dirigerci indifferentemente verso i tour operator o gli agenti di viaggio transitando per il comparto alberghiero e ricettivo in genere: ciò che troveremo è povertà diffusa in fase crescente.
Se guardiamo ad altri Paesi vediamo pochi operatori che, ordinatamente, fanno chiare scelte di campo decidendo cosa vendere, a chi e attraverso quali punti vendita. Nello stesso modo vediamo agenzie ben liete di collaborare con un solo operatore, al massimo due o tre, accettando di buon grado i vantaggi e i limiti che questa scelta inevitabilmente comporta. E anche le compagnie aeree e marittime forniscono i propri servizi in un quadro di ben diversa dimensione e struttura.
I servizi vengono acquistati anzitempo e pagati nello stesso modo. Da noi è tutta speranza: di incassare, di pagare, di vendere, di sopravvivere. Nel resto del mondo si lavora, da noi si spera. In altri Paesi – vedi la Gran Bretagna, ad esempio – il viaggiatore è tutelato concretamente, e gode di certezze in ogni situazione: da noi, in Italia, il viaggiatore ha quale unica certezza quella di essere al cospetto di una manica di improvvisati pronti a tendergli trappole celate da equivoci articoli di Legge, da furbetti dell’uno più uno uguale tre, da agenti di viaggio improvvisati e da tour operator che pur di mettere l’euro nel cassetto sono pronti a qualunque vergogna.
Certo, in mezzo a questo desolato e squallido panorama ci sono anche realtà virtuose in un campo e nell’altro, ma sono poche. E non certo premiate. Ci sono operatori che lavorano seriamente e onestamente, e che meriterebbero ben altre posizioni in classifica. E ci sono agenti di viaggio serissimi e preparati che avrebbero titolo per dominare non i propri cento metri di marciapiede ma, piuttosto, caseggiati, quartieri, paesi interi. Ma neppure loro sono premiati. E, stranamente, non sempre le realtà virtuose si incontrano, fatto che - se si verificasse mai - darebbe luogo ad interessanti alchimie.
A portare a casa la medaglia d’oro (pardon… di latta verniciata in oro) sono i tanti buffoni che ogni giorno ci raccontano dei loro successi evitando di dire quanti debiti hanno verso le banche e i fornitori, e quanti imbrogli hanno fatto e fanno per essere ancora qui, oggi, a pavoneggiarsi.
Settore di schifo… I nomi illustri del turismo di ieri – dei crack di ieri… – sono TUTTI, ma proprio TUTTI, pronti al ritorno sulle scene: versano acconti, prestano fideiussioni, firmano garanzie. Il tutto sotto gli occhi dei loro detrattori di ieri che saranno i loro “partner” di domani. Grandi network dai nomi importanti vengono venduti e comprati non per il loro valore (buchi contornati dal niente) ma per conseguire vantaggi di puro carattere finanziario o per ricambiare "favori" a quelle banche che, magari, in precedenza si erano prestate ad altri simili giochi. E piccoli network guardano ai più grandi tentando di imitarli. Begli imbecilli... E i viaggiatori dovrebbero fidarsi di questo circo equestre in giacca e cravatta dal nodo grosso?
Meglio gli abusivi, almeno sono furfanti dichiarati. Meglio il web, che forse ti frega lo stesso ma forse costa meno. Meglio il “fai da te” dove se sbaglio almeno mi sono divertito a fare. Tutto è meglio di ciò che il viaggiatore ha di fronte.
Tutto è soprattutto meglio di questi oltre diecimila sorcetti di agenti di viaggio incolonnati dietro improbabili pifferai: viaggiano verso il precipizio senza neppure rendersene conto, e se se ne accorgono non danno comunque segno di voler cambiare rotta. Ben venga la fine di questo sistema: il 2011 è già finito e il 2012 non sarà migliore. Le grandi pulizie sono quanto mai prossime. Dopo, forse, ci sarà meno polvere e meno sporco.
IL GRILLO S...PARLANTE by Autotutela